ALIMENTAZIONE TRA BIOLOGIA E CULTURA
Con il termine alimentazione parliamo sia di aspetti
biologici che culturali.
Tra gli aspetti culturali
dell’alimentazione rientrano il desiderio, il piacere, la diversità, l’identificazione
culturale e sociale di un individuo.
In alimentazione, ogni
popolazione ha un proprio modo di comportarsi, dovuto a diversi fattori:
- geografici
- ambientali
- socio-economici
- storici
- nutrizionali
Il cibo, quindi, è considerato
sotto diversi aspetti:
CIBO-CONDIVISIONE:
preparare ed offrire un pasto indica condivisione, affetto, partecipazione
sociale, convivialità; ricordiamo che il termine “compagno” deriva dal latino cum-panis che significa dividere “il
pane con”.
Un esempio di condivisione ed
ospitalità è rivelato dalla CERIMONIA
DEL CAFFÈ IN ETIOPIA, infatti la proprietaria di casa, oltre ad indossare
un abito tipico dell’occasione, decora la propria abitazione per accogliere il
proprio ospite, quindi:
dispone sul pavimento dell’erba
fresca e fiori come simbolo di fortuna, accende l’incenso come simbolo di
unione con il divino ed inizia a lavare e a tostare su un braciere i chicchi di
caffè fino a quando il fumo inizia a diffondersi nell’aria; a questo punto, la
donna lo soffia verso il proprio ospite per fargli sentire l’aroma del caffè.
Il caffè viene macinato con un
pestello di legno e versato insieme all’acqua in una tipica brocca che viene
utilizzata proprio in occasione della cerimonia, lo Jebena, fino a che l’infuso
inizia a bollire.
Prima che la bevanda venga versata
nelle caratteristiche tazzine, Fingiàn, viene aggiunto dello zenzero macinato/grattugiato
e viene filtrato mediante un tappo di stoffa presente nello stesso Jebena.
La padrona di casa quindi, versa
il caffè nella tazzina riempiendola quasi fino all’orlo.
Il caffè viene servito per ben tre
volte.
Il rito del caffè, quindi, dura circa un’ora e durante la cerimonia viene
pronunciato un antico proverbio etiope "Buna
dabo naw” che in italiano vuol dire “il Caffè è il nostro Pane”.
Capite bene da questo esempio
quanto di ognuno di noi possa essere trasmesso all’altro durante la
preparazione di un qualsiasi piatto o portata.
CIBO-MIGRAZIONE-IDENTIFICAZIONE
CULTURALE: ogni uomo è legato alla propria terra, alla propria
cultura. Ogni persona è legata anche al cibo. Pensate se ognuno di noi dovesse
andare a vivere dove ciò che ha mangiato fino a ieri non può essere più trovato,
ci troveremmo di fronte ad una condizione di sofferenza dovuta alla privazione
del nostro “universo culturale”. Ecco che il cibo riesce a mantenere vivo il
legame con la nostra cultura natia: il cibo che nutre il corpo ma anche la
mente.
A tal proposito ricordo un frammento del libro di E. De Amicis intitolato Sull’Oceano (1889) in cui si legge:
[…] commoveva il sentire di che povere cose si
trattasse....
di regali, per lo più, che portavano a parenti o ad
amici d’America:
chi una bottiglia di vino particolare,
chi un caciocavallo,
chi un salame,
o un chilogrammo di paste di Genova e di Napoli,
un litro d’olio,
una scatola di fichi secchi,
perfino una grembialata di fagiuoli,
….ma di casa propria, di quel tal angolo dell’orto,
di cui il parente o l’amico si doveva ricordare sicuramente […]
Cito anche una frase di Frank Costello (mafioso siciliano emigrato in
America) scritta in una lettera indirizzata alla madre, tratta dal testo “Storia dell’immigrazione” che recitava:
“Vendi qualcosa, vendi tutto, magari fai debiti ma
fatti il viaggio e lascia il paese nosto!
Porta con te quello che puoi, ma non dimenticare il
peperoncino. Portane più che ne puoi”.
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