CIAO A TUTTI!!!!

Ciao carissimi!

Ecco il primo post, scritto per tutti coloro che vogliono saperne di più su come mangiare bene senza rinunciare al gusto.

Seguiremo insieme un percorso che ben presto ci porterà ad approfondire argomenti che sono alla base di una corretta e sana alimentazione; avremo l’opportunità di aiutare noi stessi e il nostro corpo, come si dice: Mens sana in corpore sano!

Vi chiedo in questi giorni inviarmi più mail possibili su cosa vi interessa, preoccupazioni, curiosità e quant’altro vorrete condividere; avrò piacere di rispondervi!

Allora si parte!

mercoledì 26 marzo 2014

Quanto tempo dedichi ai tuoi pasti?

L’importanza di prendersi del tempo a tavola


L'importanza di prendersi del tempo a tavola
Illustrazione di Gianluigi Marabotti
Buona lettura
Quando si parla di sane abitudini alimentari spesso pensiamo che si tratti soltanto di quello che mangiamo, dimenticandoci che è anche importante come lo facciamo.
Mangiare lentamente, oltre a permettere una migliore masticazione e digestione, ci aiuta anche a sentirci sazi e a perdere peso; uno studio pubblicato sul «Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism» ci spiega perché.
Il senso di fame e quello di sazietà sono due risposte elaborate dal cervello sulla base di segnali provenienti dalla periferia che informano il sistema nervoso centrale sulla quantità dei nutrienti e dei depositi adiposi, come lo sono anche ad esempio la distensione dello stomaco quando vi entra il cibo o l’inizio della digestione.
In particolare, sui segnali di sazietà si prendono in esame alcuni ormoni del tratto gastrointestinale quali lagrelina, il polipeptide tirosina-tirosina (PYY), il glucagon-like peptide 1 (GLP-1).
La grelina è prodotta dalle cellule del fondo dello stomaco e ha un effetto oressizzante: stimola l’introito di cibo e quindi la fame, perché viene prodotta prima del pasto e diminuisce con l’inizio dello stesso.
L’effetto opposto è indotto dal PYY e GLP-1, che vengono prodotti dalle cellule L dell’intestino tenue quando inizia la digestione, ed esercitano di conseguenza un’azione anoressizzante: inibiscono l’assunzione di cibo dato che vengono secreti quando stiamo già mangiando.
Questi tre ormoni agiscono sul nucleo arcuato dell’ipotalamo, l’area del cervello deputata alla regolazione della fame e del metabolismo.
In questo studio si è visto che mangiare lentamente (30 minuti contro 5 minuti) porta a una risposta anoressizzante molto più forte rispetto a quando mangiamo molto velocemente, perché gli ormoni PYY e GLP-1 hanno tempo di comunicare al cervello che una quantità adeguata di cibo è in digestione e non serve introdurne ancora.
Questo significa che mangiare lentamente ci farà sentire sazi molto prima, oltre a farci gustare di più il pasto! In più ci eviterà la fastidiosa sensazione di gonfiore tipica dell’abbuffata e ci permetterà di proseguire la giornata più sereni ed energici.


Fonti:

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