L’importanza di prendersi del tempo a tavola
Buona lettura
Mangiare lentamente, oltre a permettere una migliore masticazione e digestione, ci aiuta anche a sentirci sazi e a perdere peso; uno studio pubblicato sul «Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism» ci spiega perché.
Il senso di fame e quello di sazietà sono due risposte elaborate dal cervello sulla base di segnali provenienti dalla periferia che informano il sistema nervoso centrale sulla quantità dei nutrienti e dei depositi adiposi, come lo sono anche ad esempio la distensione dello stomaco quando vi entra il cibo o l’inizio della digestione.
In particolare, sui segnali di sazietà si prendono in esame alcuni ormoni del tratto gastrointestinale quali lagrelina, il polipeptide tirosina-tirosina (PYY), il glucagon-like peptide 1 (GLP-1).
La grelina è prodotta dalle cellule del fondo dello stomaco e ha un effetto oressizzante: stimola l’introito di cibo e quindi la fame, perché viene prodotta prima del pasto e diminuisce con l’inizio dello stesso.
L’effetto opposto è indotto dal PYY e GLP-1, che vengono prodotti dalle cellule L dell’intestino tenue quando inizia la digestione, ed esercitano di conseguenza un’azione anoressizzante: inibiscono l’assunzione di cibo dato che vengono secreti quando stiamo già mangiando.
Questi tre ormoni agiscono sul nucleo arcuato dell’ipotalamo, l’area del cervello deputata alla regolazione della fame e del metabolismo.
La grelina è prodotta dalle cellule del fondo dello stomaco e ha un effetto oressizzante: stimola l’introito di cibo e quindi la fame, perché viene prodotta prima del pasto e diminuisce con l’inizio dello stesso.
L’effetto opposto è indotto dal PYY e GLP-1, che vengono prodotti dalle cellule L dell’intestino tenue quando inizia la digestione, ed esercitano di conseguenza un’azione anoressizzante: inibiscono l’assunzione di cibo dato che vengono secreti quando stiamo già mangiando.
Questi tre ormoni agiscono sul nucleo arcuato dell’ipotalamo, l’area del cervello deputata alla regolazione della fame e del metabolismo.
In questo studio si è visto che mangiare lentamente (30 minuti contro 5 minuti) porta a una risposta anoressizzante molto più forte rispetto a quando mangiamo molto velocemente, perché gli ormoni PYY e GLP-1 hanno tempo di comunicare al cervello che una quantità adeguata di cibo è in digestione e non serve introdurne ancora.
Questo significa che mangiare lentamente ci farà sentire sazi molto prima, oltre a farci gustare di più il pasto! In più ci eviterà la fastidiosa sensazione di gonfiore tipica dell’abbuffata e ci permetterà di proseguire la giornata più sereni ed energici.
Fonti:
- Kokkinos A, et al. — Eating slowly increases the postprandial response of the anorexigenic gut hormones, peptide YY and glucagon-like peptide-1 — J Clin Endocrinol Metab. 2010 Jan;95(1):333-7. doi: 10.1210/jc.2009-1018
- D.U. Silverthorn — Fisiologia umana — Pearson, 2010
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